16 Maggio 2018
Ambiente Prodotto
La proposta di direttiva è stata preparata nell'ambito della Strategia sulla Plastica pubblicata lo scorso gennaio; tra i contenuti, segnaliamo i seguenti punti:
La proposta di direttiva si rivolge a quei prodotti in plastica monouso che vengono più comunemente ritrovati sulle spiagge (86% del totale) e che costituiscono la principale fonte di marine litter.
Particolare attenzione va posta all’allegato (ultima pagina), che differenzia i prodotti in quattro categorie, in base alle misure che devono essere messe in atto dagli Stati membri relativamente a: prevenzione (per i prodotti di cui alla lettera A dell’allegato), restrizione all’immissione sul mercato (per i prodotti di cui alla lettera B dell’allegato), schemi di EPR (per i prodotti di cui alla lettera C dell’allegato), requisiti di etichettatura (per i prodotti di cui alla lettera D dell’allegato).
La Commissione riconosce che per alcuni prodotti ad oggi non esistono alternative commerciabili su larga scala, per cui gli Stati membri sono chiamati a ridurne in maniera significativa il consumo, mentre per quelli per i quali esistono valide alternative viene proposta la messa al bando dal mercato UE (articolo 5).
Per determinati prodotti, gli Stati membri dovrebbero introdurre misure di Responsabilità Estesa del Produttore per coprire i costi della gestione dei rifiuti e della rimozione del marine litter, oltreché delle campagne di sensibilizzazione per la prevenzione dello stesso. A tali schemi di EPR si applicheranno gli stessi requisiti di cui alla Waste Framework Directive (articolo 8).
Un focus particolare viene posto sulle reti da pesca contenti plastica e sulle bottiglie in plastica. Infatti, per queste ultime, viene proposto un target minimo del 90% di raccolta differenziata al 2025, trattandosi dell’oggetto più trovato sui fondali marini.
Mentre l’apparato sanzionatorio è lasciato alla competenza degli Stati membri, la Commissione si propone quale soggetto incaricato dei poteri di implementazioni necessari ad applicare in maniera uniforme la direttiva, tra cui l’adozione di un metodo di calcolo per il consumo annuale dei prodotti in plastica monouso e delle specifiche sulle informazioni da apporre ai prodotti a beneficio dei consumatori.