31 Gennaio 2019
Ambiente Prodotto
Il 30 gennaio 2019 ECHA ha reso disponibile sul proprio sito web il dossier, conforme all'allegato XV del Regolamento REACH, contenente la proposta di restrizione per le microplastiche intenzionalmente aggiunte in prodotti di qualsiasi tipo.
ECHA ritiene che una restrizione a livello europeo sia giustificata in quanto il rischio posto dalle microplastiche intenzionalmente aggiunte non risulta adeguatamente controllato.
Le microplastiche sono considerate sostanze senza “livello di soglia”, similmente alle sostanze PBT/vPvB, per le quali ad ogni rilascio nell'ambiente è associato un rischio.
La proposta di restrizione e la definizione di microplastica sono di seguito riportate.
I polimeri, come definiti ai sensi dell'Articolo 3, paragrafo 5 del Regolamento 1907/2006 non potranno più essere immessi sul mercato, a partire da [data di entrata in vigore], come sostanza in quanto tale o in miscela come microplastica in una concentrazione maggiore o uguale allo 0.01% p/p.
“Microplastica”: materiale costituito da particelle solide contenenti polimeri, a cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze, e dove ≥ 1% p/p delle particelle ha (i) tutte le dimensioni comprese tra 1 nm e 5 mm (ii) per le fibre, una lunghezza compresa tra 3 nm e 15 mm e un rapporto lunghezza/diametro maggiore di 3.
Dalla nuova definizione di microplastica sono esclusi i polimeri presenti in natura o biodegradabili.
La restrizione è applicata a diverse tipologie di prodotti:
cosmetici, dispositivi medici, detergenti e prodotti per la casa, miscele non regolate dal Regolamento UE sui fertilizzanti , dal Regolamento agrofarmaci e dal Regolamento biocidi, con diverse tempistiche di implementazione.
Sono previste deroghe per casi specifici in cui il rilascio nell'ambiente è controllato (es. microplastiche permanentemente incorporate in una matrice solida), anche se in questi casi possono esservi obblighi di etichettatura e/o documentazione.
Per maggiori informazioni visitare il sito dell'ECHA
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