Coronavirus: Aggiornamento definizione di contatto stretto

Nella definizione di "contatto stretto", utile ai fini dell'eventuale applicazione della quarantena fiduciaria, all'ipotesi di persona che si è trovata in ambiente chiuso con un caso covid-19 sono state aggiunte le parole " in assenza di DPI idonei".

Si ricorda che identificare tempestivamente e gestire correttamente i contatti dei casi probabili o confermati di COVID-19 è fondamentale al fine interrompere la catena di trasmissione.

Per contatto con un caso COVID-19, si intende qualsiasi persona esposta ad un caso probabile o confermato COVID-19 in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso.

I contatti vengono distinti in due tipologie:
1. contatti stretti ( ad alto rischio), nei confronti dei quali viene applicata la misura della quarantena con sorveglianza attiva (monitoraggio quotidiano) per 14 giorni dalla data di ultima esposizione al caso;
2. contatti casuali (a basso rischio), nei confronti dei quali viene disposta la sorveglianza passiva (auto-monitoraggio dei sintomi).

Si riporta di seguito la definizione di “Contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato, aggiornata alla circolare del Ministero della Salute n. 18584 del 29/05/2020 evidenziando che, rispetto alla precedente versione, in caso di riunioni, aule, sale di attesa etc, si configura un contatto stretto solo in assenza di DPI idonei.

Contatto stretto:
• una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19;
• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso COVID19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti;
una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di DPI idonei;

• un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
• una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

Nonostante le suddette ipotesi, gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune persone, a prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto un'esposizione ad alto rischio.

 



 

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