08 Aprile 2021
Igiene e Sicurezza
Il 6 aprile sono stati sottoscritti il “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” e il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzato all’attivazione volontaria di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”.
Si segnala, inoltre, l’introduzione con il Decreto legge 1° aprile 2021 n. 44 della clausola di esonero da responsabilità per i sanitari che somministrano il vaccino e dell’obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario. (link in cui si trova ns. news specifica).
Questo protocollo aggiorna ulteriormente il precedente Protocollo di pari oggetto, siglato il 14 marzo e aggiornato il 24 aprile 2020.
Questa ultima versione del Protocollo tiene conto delle novità intervenute nel corso della gestione della pandemia, mantenendo inalterato l’impianto dei precedenti Protocolli che si sono dimostrati strumento efficace per il contenimento e contrasto del virus, come dimostrano anche i dati forniti da INAIL sul numero delle denunce di infortunio professionale per COVID.
Si evidenzia, in particolare, che nel testo aggiornato del Protocollo:
- ha trovato conferma il principio fondamentale secondo cui la pandemia ha natura di rischio biologico generico. In questo senso, il contrasto al virus viene attuato attraverso i provvedimenti della pubblica autorità e i Protocolli. Si esclude, quindi, la necessità di effettuare la valutazione dei rischi e l’aggiornamento del relativo documento di valutazione (DVR);
- è stato eliminato il divieto di trasferte in Italia e all’estero, ma evidenziata l’opportunità che il datore di lavoro, in collaborazione con il Medico competente e il RSPP, valuti e tenga conto del contesto anche in relazione all’andamento epidemiologico;
- è stato confermato il divieto di riunioni in presenza, salvo necessità particolari e fermo restando l’adozione di specifiche misure, quali l’uso della mascherina, la distanza minima interpersonale, la limitazione del numero di persone e l’areazione locali;
- si è confermata la necessità di tampone negativo per poter fare rientro in azienda dopo aver contratto il virus, superando il contrasto con le circolari del Ministero della salute;
- si precisa che in caso di condivisione dell'ambiente di lavoro, al chiuso e all'aperto, vada usata la mascherina chirurgica o di livello superiore.
Alla luce di queste variazioni, vanno aggiornati i protocolli aziendali e informati i lavorati delle nuove disposizioni.
Contestualmente all’intesa sopra citata, è stato condiviso anche il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”.
Il documento prevede che i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali (inclusi i costi per la somministrazione), siano interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.
In attesa di ricevere e fornire ulteriori indicazioni operative per l’attuazione di quanto concordato, si evidenzia che l’obiettivo di tale iniziativa è quello di definire linee guida per consentire alle imprese che lo vorranno, qualora la disponibilità dei vaccini lo permetterà e in coerenza con gli indirizzi del piano nazionale per la vaccinazione, di organizzare la somministrazione del vaccino ai propri lavoratori seguendo regole e procedure definite nel Protocollo citato e nei documenti che questo richiama.
In merito si precisa che il documento “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” citato nel Protocollo è in via di approvazione da parte della Conferenza Stato Regioni.
La vaccinazione negli ambienti di lavoro non attiene alla disciplina della sicurezza nei luoghi di lavoro e, anche se affidata al Medico competente o ad altri sanitari convenzionati con il Datore di lavoro, resta una iniziativa di sanità pubblica, per la quale è espressamente richiamato l’esonero da responsabilità del medico, previsto dal recente decreto-legge n. 44/2021 (di seguito commentato).
Per informazioni: sicurezza@ceprasrl.it.
Ai ns clienti che hanno in essere il contratto di RSPP forniremo a breve l’aggiornamento del protocollo.
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