15 Luglio 2019
Prodotto
ll Tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso presentato da PlasticsEurope (associazione europea dei produttori europei di materie plastiche), riguardo all’inserimento del bisfenolo A nell’elenco di sostanze estremamente preoccupanti (SVHC).
Questa sostanza, usata nella produzione di policarbonato e di resine epossifenoliche (queste ultime utilizzate per rivestire internamente lattine in alluminio e serbatoi per acqua potabile), è stata inserita dall’ECHA in Candidate List a causa delle sue proprietà tossiche per la riproduzione.
Il ricorso presentato da PlasticsEurope è dovuto ad una presunta violazione del principio di proporzionalità da parte di ECHA, che avrebbe inserito la sostanza in elenco senza escluderne gli utilizzi intermedi.
Tuttavia, i giudici hanno bocciato il ricorso, partendo dal presupposto che nella sentenza si legge: "una sostanza utilizzata come sostanza intermedia isolata in sito o come sostanza intermedia isolata trasportata non è automaticamente esclusa dall’ambito di applicazione dell’insieme delle disposizioni del regolamento REACH. Pertanto, una sostanza del genere non è esentata dalla procedura di identificazione prevista da tale regolamento”. Inoltre, " Il regolamento non osta a che una sostanza possa essere identificata come estremamente problematica, e ciò anche qualora essa sia utilizzata unicamente come sostanza intermedia isolata in sito o come sostanza intermedia isolata trasportata".
Pertanto, il bisfenolo A rimane nell’elenco delle sostanze candidate al solo utilizzo autorizzato.
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