Gestione delle acque per la prevenzione del Covid-19

L’Istituto Superiore di Sanità con il rapporto n. 10/2020 ha fornito le indicazioni necessarie per garantire la sicurezza delle risorse idriche e dei servizi igienici per la prevenzione della diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) e trasmissione dell’infezione (COVID-19). Il documento tratta le possibili fonti di esposizione lungo tutto il ciclo idrico integrato, la possibile persistenza e presenza del virus nelle matrici idriche e i consigli dell’Oms riguardo la gestione idrica.

I virus entrano nel ciclo idrico perché escreti da soggetti infetti e, trasferiti alla fognatura attraverso gli scarichi idrici di ambienti domestici e produttivi, sono collettati nelle acque reflue. Il rischio di trasmissione fecale-orale in questo caso può sussistere qualora le reti fognarie siano inadeguate o mancanti e vi sia la possibilità di dispersione di aerosol. Rischi specifici, non solo per gli operatori del settore, ma anche per il resto della popolazione, potrebbero riscontrarsi in condizioni di spurgo, pompaggio o qualora i reflui inquinassero un corpo idrico superficiale a causa di rotture o scarichi abusivi. In tal senso anche le attività ricreative lungo i corsi d’acqua e le coste potrebbero essere potenzialmente a rischio. È compito delle autorità competenti incrementare il monitoraggio e bloccare sul nascere qualsiasi malfunzionamento.

Per quanto riguarda gli impianti di depurazione risulta che le pratiche di trattamento siano efficaci all’inattivazione e alla rimozione del virus, così come per la filiera idro-sanitaria. Qui vengono applicate misure di controllo che prevedono la protezione delle risorse idriche captate, il trattamento, il monitoraggio e la sorveglianza per cui le acque destinate a consumo umano possono dichiararsi sicure rispetto ai rischi di trasmissione del Covid-19. Unica fonte di rischio correlato potrebbe essere la grande richiesta di approvvigionamento idrico durante il lockdown con una possibile conseguente riduzione della qualità dell’acqua erogata; tuttavia i gestori e gli enti di controllo modificando i loro protocolli di prevenzione sulla sicurezza dell’acqua potranno ovviare il suddetto rischio.

Per informazioni ed approfondimenti rivolgersi a ambiente@ceprasrl.it
 

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